LA STORIA DEL BASKET capitolo 2

  • 28/10/2017
  • Bazoo

LA STORIA DEL BASKET - 2. la NBA


Nel 1946 nacque negli Stati Uniti quella che oggi chiamiamo National Basketball Association (in origine fu chiamata BAA, Basketball Association of America, lega creata dai proprietari delle più grandi arene sportive degli Stati Uniti), al fine di organizzare squadre professionistiche e rendere lo sport popolare.

Prima di trovare il dimensionamento odierno, la Lega introdusse, attraverso la fusione con altre leghe cestistiche presenti negli Stati Uniti, nuove squadre e nuove regole, su tutte l'introduzione dell' infrazione dei 24 secondi, per incoraggiare i giocatori al tiro e allo stesso tempo ottenere un gioco più dinamico, e solo nel 1979 l'introduzione del tiro da 3 punti.

Migliaia di giocatori hanno calcato i più importanti parquet americani, personaggi di spicco non solo dentro al campo, ma anche simboli di umiltà al di fuori.

Giocatori come Bill Russell, inventore della "stoppata", trascinatore dei Boston Celtics negli anni '50 & '60, vincitore di 11 titoli NBA e uno dei primi simboli di integrazione razziale attraverso lo sport come modello di cultura, eterno rivale di Wilt Chamberlain, recordman per punti segnati in una partita con i suoi 100 punti!!!.

 

Gli anni '70 furono invece dominati dall'eterna sfida Celtics - Lakers, guidati rispettivamente da Larry "Legend" Bird e da Earving "Magic" Johnson. Impressionante ed implacabile tiratore il primo, si affrontava con un giocatore rivoluzionario di più di 2 metri di altezza, con una capacità di palleggio degna dei migliori playmaker, un giocatore con visione del campo totale in grado di fare giocate "magiche" ad ogni azione, supportato dal compagno storico Kareem Abdul-Jabbar, leader nella classifica ogni epoca per punti segnati col suo immarcabile tiro "gancio".

Ma forse l'anno più importante per l' NBA fù il 1984. A New York si svolge il Draft, momento in cui le squadre hanno il diritto all'acquisto di giocatori provenienti dalle High School e dai College americani, e con la 3a chiamata assoluta, i Chicago Bulls si aggiudicano le performance di un ragazzo mingherlino e non esageratamente alto, un afroamericano di cui si parla un gran bene, viene dall'università del North Carolina e si sceglie il numero 23, lo stesso del college. Questo ragazzo si chiama Michael Jeffrey Jordan..

... Capitolo 3 - "SPECIALE Michael Jordan"